Mastite in allattamento? è tempo di arrabbiarsi

Ci sono moltissimi disturbi e malesseri che le donne si trovano ad affrontare in gravidanza o nel post parto che vengono addirittura considerati “tipici”.

Si tratta di sintomi spesso “comuni” e pertanto sottovaluti o presi appunto come qualcosa che “capita a tutti” o “capita di frequente e quindi diventa normale”.

Le cure ci sono, la pazienza delle donne coinvolte anche …e piano piano tutto passa…

Talvolta però tutto passa a discapito di un trimestre di gravidanza che si sarebbe potuto vivere più serenamente o di un allattamento che viene abbandonato con grande dispiacere per mamme e bambino.

Prima di entrare del merito del tema di questo articolo faccio una veloce presentazione della Metamedicina® rimandandovi per saperne di più all’articolo precedente.

Che cos’è la Metamedicina®

La Metamedicina® è un approccio ideato dalla Dott.ssa Claudia Rainville alla fine degli anni 80, complementare alla medicina allopatica, che ha come obiettivo quello di individuare la causa profonda nel malessere o della malattia.

Se prendiamo come termine di paragone un iceberg, possiamo dire che la medicina tradizionale si occupa della parte emergente, poiché tratta i sintomi e i dolori o corregge i problemi di funzionamento organico con interventi chirurgici.

La Metamedicina® si occupa invece della parte sommersa dell’iceberg, che riguarda piuttosto la parte inconscia, legata ai sentimenti e alle emozioni per tentare di scoprire qual è l’evento, vissuto o sperimentato dalla persona, che ha dato origine al sintomo che la affligge.

E andiamo quindi a vedere meglio la dolorosissima mastite in allattamento

Che cos’è la mastite?

La mastite deriva da una infiammazione del seno provocata, nella maggior parte dei casi, dalla ostruzione dei dotti galattofori.

Di che cosa “parla”?

Come tutte le infiammazioni parla di collera.

La prima cosa che indago quando incontro una mamma con una mastite è la sua esperienza di parto.

Un parto traumatico, particolarmente stressante o inaspettato e non ancora ben integrato può rappresentare un importante focolaio di collera e frustrazione latente.

Un altro aspetto centrale è quello legato al sostegno: quanto questa donna si sente sostenuta nell’allattamento? In particolare: si sente sostenuta dal partner? Lui è presente, la conforta?

Non sempre la scelta di allattare al seno è una scelta condivisa con il partner (o la famiglia in senso ampio).

Talvolta lo è all’inizio ma quando iniziano le prime difficoltà o la stanchezza diurna e notturna si fa sentire forte è possibile che il partner, per dare sollievo alla compagna, la inviti a lasciare perdere e proseguire con allattamento artificiale.

E’ chiaro che le intenzioni del partner possono essere le migliori ma ad una donna che desidera fortemente allattare tutto questo arriva come una “pugnalata”.

Allattamento: spazio “sacro”

E poi ci sono quelle situazioni in cui …per parenti e amici non c’è più la mamma ma c’è solo la “tetta” (o il peso del bambino)

Mi ricordo una volta una mamma con una mastite atroce mi ha detto piangendo “ormai quando vengono a casa a salutarci amici e parenti guardano solo la bambina e la mia tetta; verificano come si attacca, se ciuccia abbastanza, ogni quanto, fanno previsioni di peso, di qualità buona o scarsa del mio latte…. io non esisto più!”

Lo “spazio latte” di mamma e bambino dovrebbe essere sacro – fisicamente ed emotivamente non dovrebbe subire intrusioni.

Sappiamo però che consigli non richiesti vengono spesso elargiti generosamente da chi crede di sapere meglio di noi come prenderci cura del nostro bambino raramente mancano.

Tutto questo in una donna che magari già per la sua storia personale vibra ad esempio nella “paura di non essere all’altezza”, “di non essere brava, capace o riconosciuta” può provocare grande dolore.

E più una neo-mamma è sensibile e si chiede costantemente se si sta prendendo cura bene del suo bambino più anche il più innocente consiglio/commento potrà ferirla.

La collera e la frustrazione  che ne deriva potranno facilmente sfociare in una infiammazione del seno.

Se questa mamma non viene accolta a e aiutata in questa fase rischierà di abbandonare l’allattamento confermando a se stessa ” ecco, sapevo di non  potercela fare”

Ma non è lei a non farcela, è quella parte di lei che teme di non fare bene che entra in risonanza con una ferita più antica.

Come fare allora?

Il primo passo è accorgersi di quanto ci sta accadendo.

Il secondo è prendere coscienza delle emozioni e dei sentimenti che stiamo provando e cercare , da soli o con un aiuto, la ferita “originale” per trasformarla (nei prossimi articoli approfondiremo questa fase).

Una volta sciolta quella rabbia e quella frustrazione il seno non avrà più bisogno di infiammarsi e molto probabilmente anche i consigli non richiesti non arriveranno più o arriveranno ma saranno innoqui.

Quali sono le domande che posso farmi?

Ecco quindi alcune domande che potete porvi in caso di mastite (tratte dal Grande Dizionario della Metamedicina®):

  • Che cosa nella mia maternità mi fa venire un senso di frustrazione e di collera?
  • E’ possibile che sia lo scarso sostegno del mio coniuge?
  • E’ possibile che siano gli innumerevoli buoni consigli elargiti da chi crede di sapere meglio di me come devo prendermi cura del mio bambino?

Se avete voglia di saperne di più, se avete patologie o disturbi su cui volete maggiori informazioni dal punto di vista della Metamedicina potete scriverlo nei commenti all’articolo.

scritto da Francesca d’Alessandro

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