Disturbo dello Spettro Autistico. Quali campanelli d’allarme devono richiamare l’attenzione dei genitori?

Autismo

Cos’è il Disturbo dello Spettro Autistico?

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo, ovvero presente dalla prima infanzia, che coinvolge la comunicazione, l’interazione sociale, la relazione, gli interessi, il gioco, i comportamenti dei bambini e la sensorialitá. È ormai scientificamente provato che iniziare un intervento il prima possibile porti a risultati migliori, ma per fare questo è necessaria una diagnosi precoce.

 

I primi campanelli d’allarme dell’autismo: come riconoscerli?

Genitori e pediatri hanno un ruolo centrale per una diagnosi precoce: l’autismo è infatti una condizione “a spettro” e questo significa che, seppur tutti i bambini con autismo condividono certe difficoltà, il modo e l’intensità varia enormemente da persona a persona. Questo può rendere più complesso capire se un bambino è autistico ma, come genitori, siete nella posizione migliore per individuare i primi segnali.

Conoscete infatti vostro figlio meglio di chiunque altro!

Ecco alcuni consigli:

  • Agite se siete preoccupati. Non aspettate. Aspettare potrebbe significare perdere tempo prezioso in un’età fondamentale per quanto riguarda le possibilità di miglioramento.
  • Non giudicatevi. Non temete di esagerare. È meglio fare una visita in più dal pediatra ed essere rassicurati, che sottovalutare segnali importanti.
  • Fidatevi dal vostro istinto. Parlatene con il pediatra che saprà come affrontare il caso, valutando l’eventuale necessità di un approfondimento con uno specialista.

 

Cosa fare se siete preoccupati?

È importante sottolineare che ogni bambino si sviluppa con ritmi differenti, quindi non spaventatevi eccessivamente se vostro figlio impara a parlare o camminare poco più tardi della media.

Detto questo, però, se siete seriamente preoccupati, non rimandate il problema! Fidatevi del vostro istinto di genitori e parlate dei vostri sospetti con il pediatra, programmando una visita. Sarà lui ad indirizzarvi ad un neuropsichiatra infantile o ad un centro specializzato.

 

Quindi… a quali segnali prestare attenzione?

I sintomi dell’autismo solitamente compaiono tra i 18 e i 36 mesi. Di seguito riportiamo un breve elenco di dettagli a cui potete iniziare a prestare attenzione:

 

  • Difficoltà o anomalie nel contatto oculare: il bambino non vi guardarvi negli occhi in momenti di interazione in cui ci si aspetterebbe che lo facesse;
  • Non si gira quando viene chiamato anche se non ha problemi di udito;
  • Sorride molto poco nei primi mesi di vita;
  • Piange in modo disperato e spesso non riuscite a capirne il motivo;
  • Cammina sulle punte dei piedi;
  • Non è presente il linguaggio, o è in ritardo;
  • È difficile coinvolgerlo nel gioco, tende a volerci giocare da solo, o non gioca con gli altri bambini;
  • Passa rapidamente da un’attività ad un’altra senza concentrarsi.

 

Concludiamo ricordandovi ancora una volta che ogni bambino ha i propri tempi di acquisizione delle principali tappe dello sviluppo e che non tutti i ritardi sono necessariamente indicativi di autismo!!!

Se il vostro bambino mostra qualche segnale, parlatene con il vostro Pediatra: sarà lui eventualmente a valutare la necessità di un approfondimento con uno specialista.

Nel prossimo articolo entreremo nel dettaglio dei sintomi a cui prestare attenzione, in base alle differenti fasce d’età!

 

 

Dott.ssa Francesca Ottonelli

Psicologa Specializzata in Disturbo dello Spettro Autistico –

Responsabile dell’Ambulatorio Autismo del Centro Leonardo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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